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LA STORIA

(Testo scritto nel 2010)

L´associazione dilettantistica "REEF" nasce nel 2009 per volontà di Antonio Cappuzzo, tra quelli che hanno fatto la storia del windsurf in Sicilia, waterman d´eccezione, nonché papà di due piccoli campioni di freestyle Alice e Francesco.

Era infatti il lontano 1977 quando mamma Agata decide, per distogliere da un altro sport ritenuto pericoloso (sci nautico), di regalare ad Antonio e Lucia Cappuzzo uno strano attrezzo chiamato tavola a vela di cui apparivano le prime immagini sulla rivista "Nautica". Non esistendo ancora negozi specializzati né tantomeno internet mamma Agata ordinò, attraverso la stessa rivista, un windsurf realizzato e commercializzato dalla "Sessa" casa costruttrice di imbarcazioni. Dopo avere aperto lo scatolone ed aver perso mezza giornata per capire come si montava è iniziata una passione per uno sport che regala emozioni e sensazioni tali che soltanto chi prova può capire. Antonio ha continuato senza mai smettere regatando per anni in classe windsurfer per poi approdare, dopo una breve carriera di shaper, al wave (arte del windsurf sulle onde), specialità tuttora preferita. Negli anni novanta, dopo venti anni circa di evoluzioni e miglioramenti delle attrezzature raggiunti passando attraverso l´estremo, come ad esempio la costruzione di tavole piccolissime denominate "sinker" o vele da 5 mq con boma da m 1,10, ecco arrivare un altro strano attrezzo, un aquilone da traino montato su una tavola da surf: nasce il kitesurf. La prima ala arriva in Sicilia in un negozio  di Mazara del Vallo ed è un´ala OWL a cassoni 2 cavi mq 6,5. Antonio la compra in società con un amico per ben 600.000 delle vecchie lire (circa 300 euro di oggi), e senza la benché minima idea sperimentano e provano sulla spiaggia di kartibubbo tutto quello che oggi si insegna che non va fatto, mettendo a repentaglio l´incolumità di bagnanti, aiutanti amici, animali e quant´altro nel raggio d´azione di questo strumento malefico. Di contro, appresa l´arte del volo, il passaggio alla tavola, vista l´esperienza windsurfistica è stata abbastanza semplice, e alternandosi con l'amico tra kite e canoa per i recuperi, in poco tempo il kitesurf è diventata una seconda passione. Oggi, oltre al windsurf, al kitesurf ed al surf si è aggiunta anche la passione per il S.U.P. (stand up paddle) ossia il surf con il remo. E come amanti del mare e degli sport velici in particolare, siamo convinti che se tra qualche tempo dovesse nascere un nuovo modo di andare per mare spinti dal vento o dalle onde, noi saremo lì pronti a provare nuove emozioni.

Sempre alla ricerca di nuovi spot, negli anni ´80, quando ancora non c´era internet, né windfinder o windguru, dopo accurati studi sulle carte nautiche e sui portolani, insieme al suo grande amico e compagno di avventure Pietro Patti, scoprono e solcano per primi le acque di "Puzziteddu". Scoperto inizialmente come spot per i venti da SE (scirocco, puzziteddu si è rivelato nel tempo spot eccezionale anche con venti provenienti da altre direzioni. E´ stato amore a prima vista, e da allora il sogno prima di addormentarsi è stato quello di creare un club ed una scuola per diffondere questi meravigliosi sports e condividendo le proprie passioni con i propri simili. 

Nel 2010 abbiamo gettato le prima fondamenta di questo sogno che poco alla volta, e con l´aiuto di tanti, Sindaci, Amministratori locali, funzionari di enti vari, ed appassionati, speriamo si trasformi in realtà .

Il club ha sede su un lotto di terra di 20.000 mq circa, sul mare ed in corrispondenza della secca rocciosa (da cui il nome dell´associazione) che con le pertubazioni forma le onde che hanno reso famoso il posto.

Puzziteddu sorge in prossimità della antica tonnara di Capo Granitola oggi sede del C.N.R., e della frazione di Torretta Granitola, antica borgata di pescatori, rinomata per la pesca degli astici e delle aragoste.

La costa limitrofa in parte dunosa presenta un paesaggio vegetale naturale con formazioni sparse di giglio di S. Pancrazio e valvolo marittimo. L´orizzonte libero trasmette la sensazione di essere immersi in un´atmosfera senza tempo, mentre il territorio ancora selvaggio richiama la vacanza avventurosa e lontana dalla terraferma. 

A breve distanza insistono vari parchi archeologici come quello di Selinunte, e di Segesta, le "Cave di Cusa", o il sito archeologico fenicio dello "Stagnone.

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